conte pianetti zanetta architetti
2008 | polizia cantonale bellinzona
L'area di concorso si trova in un contesto paesaggistico caratterizzato dalla presenza di una serie di fasce successive che ne determinano l'orientamento sull'asse nord - sud. Essa si inserisce tra l'autostrada A2 ed il fiume Ticino da una parte ed una zona residenziale dall'altra.
Il sedime ex-arsenale ha un carattere di tipo industriale. Gli edifici in esso costruiti si suddividono in due categorie. Da una parte gli edifici principali (A,B,C,G), parallelepipedi di grandi dimensioni analoghi tra di loro per tipologia e volumetria, posizionate in maniera rigorosa, e dall'altra gli edifici accessori, di dimensioni e materializzazioni eterogenee, distribuiti in maniera disordinata all'interno dell'area.
Il progetto a larga scala propone di completare il disegno urbanistico definendo delle zone di intervento per costruzioni future a nord del sedime, e per aree di parcheggio lungo la strada di accesso e all'interno del comparto.
Gli edifici esistenti, nonostante il disordine apparente hanno una "matrice"comune definita da una griglia strutturale di 4.80 m x 4.80 m. Questa"matrice" è fortemente presente e definisce una sorta di "genius loci" di questa particolare area.
La volontà di valorizzare la pre-esitenza in termini di volumetria e ritmo strutturale e la posizione privilegiata dell'edificio G nel "masterplan",determinano la scelta di mantenere la struttura esistente procedendo ad un riuso per inserire le nuove funzioni richieste. Ri-uso suggerito inoltre dal buono stato della struttura e dall'assenza di strutture secondarie interne.
Si interviene sulla struttura esistente "estraendo" un volume centrale che genera uno spazio vuoto che conferisce una forte identità al nuovo edificio, permettendo nel contempo di portare luce naturale e organizzare le circolazioni principali soddisfacendo le necessità primarie di uno stabile amministrativo. Una nuova struttura metallica leggera viene inserita sulla griglia strutturale senza comprometterne la flessibilità.
Le due parti programmatiche si relazionano in maniera antitetica nei confronti del nuovo spazio centrale. La polizia scientifica mette in evidenza la struttura esistente con l'inserimento di scatole vetrate che sporgono nel vuoto. Il comando nasconde la nuova struttura leggera e si relaziona in modo più lineare e silenzioso allo spazio centrale.Si distinguono così le caratteristiche rispettivamente "operativa" e"amministrativa" dei due comparti.
L'edificio ha una doppia pelle. La prima lo chiude ermeticamente (caldo/freddo /acqua) ritmato dall'alternarsi di pieni e vuoti per illuminare gli spazi interni. La seconda, esterna, realizzata con una maglia metallica leggera permette di unificare e proteggere senza compromettere la necessaria trasparenza dall'interno verso l'esterno. Una pelle "stratificata" che esprime contemporaneamente traparenza visiva, protezione fisica e rigore; tutte caratteristiche che riflettono le funzioni dietro di essa contenute.
Il sedime ex-arsenale ha un carattere di tipo industriale. Gli edifici in esso costruiti si suddividono in due categorie. Da una parte gli edifici principali (A,B,C,G), parallelepipedi di grandi dimensioni analoghi tra di loro per tipologia e volumetria, posizionate in maniera rigorosa, e dall'altra gli edifici accessori, di dimensioni e materializzazioni eterogenee, distribuiti in maniera disordinata all'interno dell'area.
Il progetto a larga scala propone di completare il disegno urbanistico definendo delle zone di intervento per costruzioni future a nord del sedime, e per aree di parcheggio lungo la strada di accesso e all'interno del comparto.
Gli edifici esistenti, nonostante il disordine apparente hanno una "matrice"comune definita da una griglia strutturale di 4.80 m x 4.80 m. Questa"matrice" è fortemente presente e definisce una sorta di "genius loci" di questa particolare area.
La volontà di valorizzare la pre-esitenza in termini di volumetria e ritmo strutturale e la posizione privilegiata dell'edificio G nel "masterplan",determinano la scelta di mantenere la struttura esistente procedendo ad un riuso per inserire le nuove funzioni richieste. Ri-uso suggerito inoltre dal buono stato della struttura e dall'assenza di strutture secondarie interne.
Si interviene sulla struttura esistente "estraendo" un volume centrale che genera uno spazio vuoto che conferisce una forte identità al nuovo edificio, permettendo nel contempo di portare luce naturale e organizzare le circolazioni principali soddisfacendo le necessità primarie di uno stabile amministrativo. Una nuova struttura metallica leggera viene inserita sulla griglia strutturale senza comprometterne la flessibilità.
Le due parti programmatiche si relazionano in maniera antitetica nei confronti del nuovo spazio centrale. La polizia scientifica mette in evidenza la struttura esistente con l'inserimento di scatole vetrate che sporgono nel vuoto. Il comando nasconde la nuova struttura leggera e si relaziona in modo più lineare e silenzioso allo spazio centrale.Si distinguono così le caratteristiche rispettivamente "operativa" e"amministrativa" dei due comparti.
L'edificio ha una doppia pelle. La prima lo chiude ermeticamente (caldo/freddo /acqua) ritmato dall'alternarsi di pieni e vuoti per illuminare gli spazi interni. La seconda, esterna, realizzata con una maglia metallica leggera permette di unificare e proteggere senza compromettere la necessaria trasparenza dall'interno verso l'esterno. Una pelle "stratificata" che esprime contemporaneamente traparenza visiva, protezione fisica e rigore; tutte caratteristiche che riflettono le funzioni dietro di essa contenute.
